jueves, 12 de mayo de 2005

Debita nostra

Debo dos cosas.
Una es deuda de gratitud. Y baste con eso.
La otra es la traducción de aquella canción genovesa de Fabrizio D'André de vez pasada. Al italiano, no me olvido.

Dalla mia riva

Dalla mia riva
solo il tuo fazzoletto chiaro
dalla mia riva
nella mia vita
il tuo sorriso amaro
nella mia vita
mi perdonerai il magone
ma ti penso contro sole
e so bene stai guardando il mare
un po' più al largo del dolore
e son qui affacciato
a questo baule da marinaio
e son qui a guardare
tre camicie di velluto
due coperte e il mandolino
e un calamaio di legno duro
e in una berretta nera
la tua foto da ragazza
per poter baciare ancora Genova
sulla tua bocca in naftalina