miércoles, 14 de marzo de 2007

Il doppio zar

En una nota de opinión de La Stampa se comenta el viaje de Vladimir Putin a Italia.

Estos párrafos que copio son una muestra de varias cosas.
Ma il fatto che il fabbisogno energetico europeo dipenda per il quaranta per cento dal gas e dal petrolio russi, dovrà forse indurre, in ossequio al realismo, i governanti italiani a non spendere neanche mezza parola sull'endemico deficit di democrazia alla Duma di Mosca e sulla violenta repressione di migliaia di dimostranti a San Pietroburgo? Dovranno continuare a tacere, come ha taciuto non solo Berlusconi ma anche Prodi, sulle angherie e le crudeltà del putiniano fantoccio Kadyrov in Cecenia? Fingere di non sapere nulla delle pressioni russe sull'Ucraina, dei ricatti sulla Bielorussia, delle minacce alla Georgia, proprio nulla della mano tesa sottobanco agli invasati mangiatori d'uranio di Teheran? Far finta di non aver udito le recenti bellicose parole che Putin ha voluto scagliare da Monaco, ovvero dal centro dell'Europa, contro gli Stati Uniti accusati di minacciare la Russia con uno "scudo" antimissile?

Vorremmo sperare che qualcosa, in proposito, venga detto o almeno sussurrato tra i colloqui di Roma e gli incontri di Bari. Si sa che al livello di una visita ufficiale così rigida, così blindata dalle forze dell'ordine, con i cortei in corsa tra il Quirinale e il Vaticano, il protocollo non può concedere spazio ad inopportune allusioni ai delitti perpetrati da ignoti contro giornalisti, ex agenti e politici notoriamente invisi al regime. Ma, in termini educati e lati, qualcuno dovrebbe pur dire in questi giorni a Putin che il solo bisogno di petrolio non può indurre le democrazie europee a scontrarsi con l'alleato americano, a denigrare la Nato, a dimenticare la tutela dei diritti civili in Russia e in particolare nel Caucaso.

Oppure saremo costretti a dare ragione ai radicali, che peraltro fanno parte della maggioranza di governo, quando affermano che "c'è una sorta di reticenza dei governi occidentali nei confronti della violazione dei diritti umani un po' in tutto il mondo"? Gli italiani dovrebbero quantomeno stare attenti a non ripetere simbolicamente, tacendo troppo, eludendo troppo, adulando e promettendo troppo, l'errore o l'abbaglio del presidente Chirac: il quale, a nome della Francia e del popolo francese, ha insignito Putin della legion d'onore una settimana dopo l'assassinio di Anna Politkovskaja.
Hay un leit-motiv en todo el asunto, por cierto, y se nota.

Pero creo que algo importante para una visión ideológica (en el mejor de los casos ideológica, porque puede ser 'meramente económica', lo que también es ideológico, puestos a ver...) se dice cuando dice:
Ma, in termini educati e lati, qualcuno dovrebbe pur dire in questi giorni a Putin che il solo bisogno di petrolio non può indurre le democrazie europee a scontrarsi con l'alleato americano, a denigrare la Nato, a dimenticare la tutela dei diritti civili in Russia e in particolare nel Caucaso.
Esa cuestión de que "... non può indurre le democrazie europee a scontrarsi con l'alleato americano...", qué puedo decir: me suena tan mal, tan pobre, tan abyecta y estúpida. Y tan hipócrita. O naïf, que es como si dijéramos hipócrita.

¿Le democrazie europee? ¿Il solo bisogno di petrolio non può indurre le democrazie europee a scontrarsi con l'alleato americano, a denigrare la Nato, a dimenticare la tutela dei diritti civili in Russia e in particolare nel Caucaso?


Pobre Europa.